Testimonianza dalla delegazione africana sulle virtù eroiche del venerabile P. Antonio Pagani
4 Gennaio 2024LASCIA PARLARE IL CUORE
“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo al loro” (Mt 18, 20-21).Vorrei partire da questo versetto di Matteo per descrivere l’esperienza che ho fatto a Medjugorje. Mi ha sempre colpito la grande affluenza di persone che fa tappa in questo luogo mariano. Incontri gente da tutto il mondo, dagli anziani ai giovani alle famiglie con i bambini e l’impressione che senti è che restare in questo posto ti da una pace e una serenità uniche. E’ la seconda volta che torno a Medjugorje sempre in compagnia di don Giovanni, un caro amico, e sempre trovo una grande devozione da parte di moltissime persone, che arrivano da vari paesi, ognuno con la propria storia ei propri problemi. Tutti ci si affida a Maria per trovare un senso cristiano alla propria esistenza. Ho notato una cosa buffa quando condivido la mia esperienza con gli amici, la maggior parte della quale mi chiede di pregare per loro o mi affidano qualcuno alla Madonna. E’ bella questa sensibilità che si crea tra le persone. Si è attenti alla sofferenza e si condivide la speranza come un’unica famiglia davanti al Padre. Come in ogni luogo religioso ce’ chi ci crede e chi è più scettico. Ho cominciato a leggere qualcosa sull’esperienza fatta dai veggenti, i quali hanno iniziato a vedere la Madonna da adolescenti. Si percepisce che il loro percorso non è stato facile in quanto vivevano in un regime comunista e molte persone erano scettiche sulle apparizioni. Vorrei sintetizzare questa mia esperienza a Medjugorje sottolineando tre aspetti che ho trovato immergendomi in questo luogo di preghiera: il silenzio il canto e la famiglia. Ho notato che durante i vari momenti di preghiera il silenzio fa da protagonista. E’ un aspetto che si percepisce molto in questo luogo. La gente cerca il silenzio e rimango sempre molto impressionato dal clima in cui si svolge ad esempio l’adorazione eucaristica. Fuori dalla Chiesa infatti è allestito un altare con 500 posti dove moltissime persone sostano in preghiera e adorazione. Un altro aspetto molto bello è il canto. E’ molto presente soprattutto durante i vari momenti di preghiera: dalla messa al rosario all’adorazione. I canti sono animati dai religiosi e religiose del posto, sono in varie lingue e molto semplici da memorizzare ma ben curati e facili da cantare per rendere più bello lo stare assieme al Signore e Maria. In fine la famiglia. C’erano molte giovani famiglie con i bambini, e in particolare mi ha fatto molta tenerezza una famiglia con quattro figli e una appena nata ancora in carrozzina. Stavano assieme e pregavano lasciando liberi i figli di esprimersi come volevano. Non dovremo dimenticare che quando nelle nostre parrocchie ci troviamo a pregare assieme siamo un unica famiglia che cammina nella fede e nella attenzione caritatevole verso gli altri. Ho avuto la fortuna di incontrare questa volta anche una comunità di frati che vive li; interessante l’esperienza di uno di loro che frequentando Medjugorje si è poi convertito (soffriva di dipendenze da droga). Ci sono molte realtà che sono nate in questo luogo mariano e in quel poco che ho visto la cosa che percepisci incontrando queste persone è la gioia e la serenità che sanno trasmetterti. Se hai intenzione di fermarti un po' a meditare e a pregare e non sai dove andare ti consiglio di provare a fare alcuni giorni a Medjugorje e... lascia parlare il cuore.
Tulio Polito